Legambiente: "Ponte sullo Stretto è come Arabe Fenice"

"Il ponte sullo Stretto di Messina, come l'araba fenice, e' un argomento che torna, periodicamente, alla ribalta. Da qualche giorno il governo Conte, come variazione sul tema, parla della costruzione di un tunnel sottomarino ma la sostanza della questione rimane identica. La politica deve smetterla di pensare alla realizzazione di costose cattedrali nel deserto senza risolvere i veri problemi dei territori". Lo afferma una nota di Legambiente. "In Calabria ed in Sicilia, molto prima di pensare a progettare un ponte o un tunnel nello Stretto di Messina, sarebbe necessario colmare il gap esistente, realizzando opere ed infrastrutture che colleghino, in maniera decente, queste due bellissime regioni del Sud sia al loro interno che al resto d'Italia a partire dalla modernizzazione e dal potenziamento della rete ferroviaria", osserva la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta.

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"Ormai e' piu' che evidente, la frase ponte sullo stretto per buona parte della politica sembra sia risolutiva di tutti i problemi che affliggono l'Italia ed in particolare il Sud - dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia-. I soldi che arriveranno dall'Europa devono essere spesi bene e meglio. Tra l'altro, i tanti soloni che urlano si' al ponte hanno anche una vaga idea dei costi di gestione di quest'opera e della conseguente tariffa che servira' per attraversarlo? Non credo proprio. La miopia di chi ci governa e' devastante". "La necessita' di migliorare la rete infrastrutturale del Sud Italia sviluppando il sistema dei trasporti, e' al centro del dibattito nel nostro Paese a partire dal secondo dopoguerra senza che si siano trovate reali soluzioni e costituisce uno dei limiti ad un reale sviluppo delle attivita' economiche e produttive delle regioni meridionali", proseguono gli ambientalisti. Secondo Legambiente, insomma, cambia la forma ma non la sostanza perche' il ponte, o il tunnel, di Messina, resta "una cattedrale nel deserto".